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I 5+1 princìpi dello storytelling per il self publishing

I 5+1 princìpi dello storytelling per il self publishing | WEBOLUTION! | Scoop.it

Via ROBERTO P. TARTAGLIA
ROBERTO P. TARTAGLIA's comment, April 24, 2013 10:04 AM
Grazie mille! Vengo a "trovarti" molto volentieri. :)
Antonella Baiocchi Psicoterapeuta's comment, April 26, 2013 7:15 AM
Caro Roberto veramente complimenti: sei stato un miracolo sulla mia strada! Sto trovando proprio ciò che cerco nelle tue generose pubblicazioni web. ho fatto due libri PERFETTI (proprio nel modo in cui tu suggerisci) e voglio auto pubblicarli proprio come tu hai iniziato a fare nel 2009. Sto cercando di capire e devo ancora leggere molti tuoi scritti. Ma una domanda ce l'ho: dove mi consigli di auto pubblicare? Presso ilmiolibro.it o altro?
ROBERTO P. TARTAGLIA's comment, April 26, 2013 3:20 PM
Grazie di cuore, Antonella! :) Sono davvero contento che tu sia riuscita nel tuo intento più importante: scrivere un buon libro. Ora, pubblicare, in confronto, è un gioco da ragazzi. Il lavoro duro tornerà con l'autopromozione. Ma, per ora, pensiamo alla pubblicazione. Se ti interessa pubblicare solo in versione ebook, puoi far riferimento a www.sbfnarcissus.com e www.bookolico.com. Se, invece, vuoi pubblicare sia in ebook che in cartaceo, l'unico in Italia in grado di offrirti un servizio di distribuzione capillare è www.youcanprint.it.
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La storia di Roberto P. Tartaglia - capitolo tre. Dall’editoria tradizionale al self publishing

La storia di Roberto P. Tartaglia - capitolo tre. Dall’editoria tradizionale al self publishing | WEBOLUTION! | Scoop.it

Via ROBERTO P. TARTAGLIA
ROBERTO P. TARTAGLIA's curator insight, February 18, 2013 4:25 AM

Una volta completato “Casus belli”, ciò che mi restava da fare era uscire allo scoperto. Inviare il mio manoscritto alle case editrici e ai concorsi letterariper opere inedite.

 

Così, dopo aver tutelato i miei diritti d’autore, iniziai il duro lavoro di spedizione (sia in versione cartacea che in PDF). Lo inviai a un centinaio di indirizzi tra concorsi e case editrici. Sapevo che bisognava attendere.

 

Ovunque leggessi, c’era scritto che bisognava aspettare almeno 6 mesi per una risposta. Passato quel periodo, solitamente, si poteva anche abbandonare ogni speranza di contatto.

 

Era l’inizio del 2008.

 

Avevo ancora il cuore pieno di fiducia. Ogni giorno controllavo le mie email e la cassetta delle poste per verificare il recapito di una qualche risposta. Intanto i giorni passavano.

 

Passava l’inverno e, nel frattempo, la primavera, quella che due anni prima mi aveva regalato l’idea di partenza per “Casus belli”, tornava a farsi viva. E, con essa, la speranza.

 

Passò anche la primavera, ma non ricevetti alcuna risposta. Né dai concorsi, né dalle case editrici (grandi, medie o piccole che fossero).

 

I primi mesi del 2008 portarono con sé diversi problemi personali e di salute. L’unica speranza che mi restava era quella di essere pubblicato e realizzare il mio sogno.

 

Ma non fu così.

 

 

Leggi tutto: http://blog.bookolico.com/2013/02/11/capitolo-tre-dalleditoria-tradizionale-al-self-publishing/

 

 

cura di ROBERTO P. TARTAGLIA: giornalista e scrittore indipendente. Fondatore di www.viverediscrittura.it, il primo sito per imparare a diventare scrittori indipendenti. Il suo sito personale dove trovare i suoi libri e i suoi videopost è http://www.robertotartaglia.com.

 

ROBERTO P. TARTAGLIA's curator insight, February 18, 2013 4:26 AM

Una volta completato “Casus belli”, ciò che mi restava da fare era uscire allo scoperto. Inviare il mio manoscritto alle case editrici e ai concorsi letterariper opere inedite.

 

Così, dopo aver tutelato i miei diritti d’autore, iniziai il duro lavoro di spedizione (sia in versione cartacea che in PDF). Lo inviai a un centinaio di indirizzi tra concorsi e case editrici. Sapevo che bisognava attendere.

 

Ovunque leggessi, c’era scritto che bisognava aspettare almeno 6 mesi per una risposta. Passato quel periodo, solitamente, si poteva anche abbandonare ogni speranza di contatto.

 

Era l’inizio del 2008.

 

Avevo ancora il cuore pieno di fiducia. Ogni giorno controllavo le mie email e la cassetta delle poste per verificare il recapito di una qualche risposta. Intanto i giorni passavano.

 

Passava l’inverno e, nel frattempo, la primavera, quella che due anni prima mi aveva regalato l’idea di partenza per “Casus belli”, tornava a farsi viva. E, con essa, la speranza.

 

Passò anche la primavera, ma non ricevetti alcuna risposta. Né dai concorsi, né dalle case editrici (grandi, medie o piccole che fossero).

 

I primi mesi del 2008 portarono con sé diversi problemi personali e di salute. L’unica speranza che mi restava era quella di essere pubblicato e realizzare il mio sogno.

 

Ma non fu così.

 

 

Leggi tutto: http://blog.bookolico.com/2013/02/11/capitolo-tre-dalleditoria-tradizionale-al-self-publishing/

 

 

cura di ROBERTO P. TARTAGLIA: giornalista e scrittore indipendente. Fondatore di www.viverediscrittura.it, il primo sito per imparare a diventare scrittori indipendenti. Il suo sito personale dove trovare i suoi libri e i suoi videopost è http://www.robertotartaglia.com.

 

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Blog content marketing

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Via ROBERTO P. TARTAGLIA
ROBERTO P. TARTAGLIA's curator insight, February 19, 2013 9:00 AM

Potete scrivere contenuti nel vostro blog e limitarvi a essere un'isola nell'oceano oppure potete scriverli per attirare lettori e commenti. Lo scopo del content marketing è la scrittura di contenuti validi per convertire lettori in potenziali clienti.

 

I discorsi sull'autorevolezza del blogger, sulla sua reputazione, credibilità, sulla fiducia che ispira al suo pubblico sono concetti più che condivisibili, ma restano confinati al blogger. Un blog è scrittura per chi legge.

 

Siete sicuri che i post che scrivete siano di beneficio ai lettori? Siete sicuri che i vostri articoli rendano quei lettori partecipi, che riescano a cambiare il loro modo di agire? Sono protagonisti i vostri lettori dopo avervi letto?

 

Nel blogging si deve scrivere per dare valore. Per rendere i propri lettori non più carenti di un'informazione, una tecnica, un concetto, ma padroni di quell'informazione, di quella tecnica, di quel concetto.

 

 

Leggi tutto: http://pennablu.it/blog-content-marketing/

 

 

cura di ROBERTO P. TARTAGLIA: giornalista e scrittore indipendente. Fondatore di www.viverediscrittura.it, il primo sito per imparare a diventare scrittori indipendenti. Il suo sito personale dove trovare i suoi libri e i suoi videopost è http://www.robertotartaglia.com.

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Pubblicare un libro: le vie della pubblicazione secondo Bookolico

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Via ROBERTO P. TARTAGLIA
ROBERTO P. TARTAGLIA's curator insight, January 14, 2013 5:54 AM

Esistono tantissimi modi per vedere pubblicata la propria opera. Molti servizi di pubblicazione sono ottimi, altri truffe.Bisogna stare attenti a ciò che si sceglie.


Sconsigliabile vivamente l’editoria a pagamento e la firma di contratti con editori solo per il“riconoscimento” dell'essere pubblicati.


Spesso gli autori si trovano a firmare contratti vergognosi, che vincolano opere e persone per diversi anni. Ciò che veramente è assurdo è che oltre ad imporre vincoli e divieti molti editori non fanno nulla per gli autori e l’opera.


L’autore oggi può scegliere di seguire il tradizionale percorso di pubblicazione e allora questo necessariamente comporta: mandare il proprio scritto ad editori o agenzie letterarie, armarsi di buona pazienza ed essere disposti ad aspettare mesi e forse anni prima di risposte e di una pubblicazione.


Una volta pubblicato però il lavoro non è finito, ma anche se si è sotto editore bisogna caricarsi di tutta quella buona volontà necessaria ad essere promotori di se stessi, poiché il libro non si vende da solo, e nessuno lo venderà per noi. Insomma, è un percorso lungo e forse con poche soddisfazioni in moltissimi casi.


La vera rivoluzione nel campo editoriale è la possibilità di poter scegliere di affidare tutto alle proprie abilità di scrittore e di “manager” di se stessi.


Oggi, scegliere il self-publishing non significa fare vanity-press, ma essere padroni di quello che si scrive: vuol dire prendersi le proprie responsabilità mettendoci la faccia.


Un self-publisher è uno scrittore, un lavoratore in grado di gestire molteplici fonti, in grado di gestire se stesso, la sua immagine, il suo successo o insuccesso.



Leggi tutto: http://ilpiacerediscrivere.it/pubblicare-un-libro-secondo-bookolico/